giovedì 11 dicembre 2008

Le specie animali più diffuse in pet terapia

Le specie animali che non sono state coinvolte nel millenario processo di domesticazione e sono, ad oggi, selvatiche, precauzionalmente dovrebbero essere escluse dalle
pratiche terapeutiche, in quanto potrebbero risentire di una condizione di malessere, data dalla imposizione di uno stretto contatto con l’uomo.

Cane: è l’animale più largamente impiegato come co-terapeuta, sia nella cura di bambini che
di adulti e anziani. Viene ritenuto in grado di sollecitare i meccanismi di interazione, mediante il gioco e l’offerta di compagnia.

Gatto: lo si predilige nei casi di persone che vivono sole e che, a causa della patologia o dell’età, non sono agevolate negli spostamenti.

Criceti e conigli: osservare, accarezzare e prendersi cura di questi animali può arrecare grande
beneficio soprattutto a quei bambini che stanno attraversando una fase difficile della loro crescita.

Cavallo: utilizzato soprattutto per l’ippoterapia, riabilitativa ed educativa,
praticata in strutture attrezzate per mezzo di personale specializzato. A beneficiare dell’ippoterapia sono soprattutto bambini con sindrome autistica, bambini con sindrome di Down, disabili, persone con problemi motori e comportamentali.

Uccelli: studi condotti su gruppi di anziani, hanno rilevato l’effetto benefico derivante dal
prendersi cura abitualmente di uccelli, in particolare pappagalli.

Pesci: è stato evidenziato che l’osservazione dei pesci di un acquario può contribuire a ridurre
la tachicardia e la tensione muscolare, agendo così da antistress.

Delfino: questi animali vengono utilizzati nel trattamento di casi di depressione e di
disordini legati alla sfera emozionale e mentale. La terapia con i delfini può contribuire al miglioramento dello stato psicologico dei pazienti con sindrome autistica, favorendo l’adattamento sociale.

Asini, capre e mucche: in generale, gli animali domestici, in particolare i piccoli mammiferi, sono da preferirsi poiché selezionati, nel corso dei millenni, per interagire emotivamente con l’uomo.


Fonte: Istituto Superiore di Sanità, Rapporti ISTISAN 07/35
Terapie e attività assistite con gli animali: analisi della situazione italiana e proposte di linee guida. A cura di Francesca Cirulli e Enrico Alleva.

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